sabato 11 luglio 2015

Bio o non Bio, questo è il problema. Prodotti Naturali #1

Piccola premessa: io odio chi usa la parola Bio. 

Sai ho comprato uno shampoo bio. Ho comprato delle ciliegie bio. L'hotel in cui sono andata è fatto di legno bio. Le uova di pecora afghana che sto cucinando sono bio. Le bacche di goji per cui ho speso 20euro sono bio. Bravi, ma anche chissene.

Odio quando cerco le ricette online e leggendo la lista degli ingredienti c'è scritto che sono bio. Cioè che siano fragole bio o fragole non bio, sempre fragole sono. Lo deciderò io se voglio spendere di più per avere delle fragole bio, o no? Sono contenta che usi prodotti bio, ma evita di rimarcarlo nelle tue ricette online. Per favore. 

Odio ancora di più chi usa il termine Bio in contrapposizione a quello di OGM. Perché non sono due contrari. Vabè, sto divagando troppo, se siete nella categoria amanti del Bio non vi offendete.

Prima ho esagerato, io non odio i prodotti bio di per sé, figuriamoci, ma la faccia e il tono delle persone quando dicono bio. Allungano il collo, ti guardano negli occhi, ti giudicano, e dicono Bio con un tono di pietà e rimprovero insostenibile.

Ecco perché mi sono sempre tenuta alla larga da ogni cosa avesse un sovrapprezzo perché appartenente alla categoria Bio. Soprattutto da tutto ciò inerente alla cura del corpo e ho passato la mia esistenza a usare le cose peggiori che potessi. 

Quindi oggi vi voglio parlare di prodotti naturali. Naturali, non bio.

E quale sarebbe la differenza, cara? i prodotti biologici contengono quasi esclusivamente (intorno al 90%) ingredienti che sono derivati da colture biologiche, ma che sono trattati chimicamente. I prodotti naturali contengono invece prodotti proveniente dal mondo naturale, animale o vegetale o minerale che sia, che però non subiscono trasformazioni chimiche.  

Tutto è iniziato qualche giorno fa quando mi sentivo davvero brutta, ma proprio orripilante. Avevo la pelle secca e tirata, brufoletti sotto cute, capelli crespi e grassi allo stesso tempo; insomma, ero veramente un essere a metà tra una donna brutta e un una donna davvero brutta. Ero anche disperata. Perché circa tre settimane prima avevo speso una cosa come 50 euro dall'erbolario per comprare una serie di creme e cremine che, in teoria, avrebbero dovuto avere il potere di farmi trasformare da ranocchia a principessa; promesse ovviamente non mantenute: dopo essermi spalmata in faccia tutte le sere una crema verde dalla puzza insopportabile i bubboni sulla mia faccia sembravano quintuplicati, per non parlare della pelle del corpo e dei capelli. Una debacle su tutti i fronti.

Allora mi sono detta, dai Baffo perché non cerchiamo su internet qualche cosa di naturale che magari cura tutto quello che c'è di curabile nel tuo aspetto fisico?

E da allora mi si è aperto un mondo, un mondo meraviglioso quanto difficile ed enigmatico.

Non sapevo nemmeno cosa cercare, sapevo che non volevo il Bio, se dovevo iniziare dovevo farlo per bene, solo prodotti naturali. E volevo anche sapere che cosa cavolo mi ero messa addosso per anni visto che quelle sostanze si stavano palesemente rivoltando contro di me. 

Ho trovato una serie di cose interessanti che adesso vi spiego (sono sicura sappiate già tutto, ma se per caso non fosse così avrete qualcosa da consultare),

1) Ogni prodotto cosmetico ha scritto da qualche parte l'INCI. L'INCI, dove INCI sta per International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, è sostanzialmente una lista di tutti gli ingrediente che sono presenti all'interno del prodotto. Gli ingredienti sono scritti in ordine di concentrazione con il primo della lista che è presente in concentrazione maggiore e da quello si va a scalare. 
Ovviamente non sono indicate le concentrazioni, peccato.

In Europa viene usata in tutti i paesi, ma anche in molte altre zone del mondo la aziende di cosmesi hanno introdotto l'utilizzo dell'INCI.
Ovviamente è stato creato a tutela del consumatore che, in questo modo, può sapere quali ingredienti ci sono all'interno della cosa che sparpagliare sul corpo.

Ora prendete una crema che avete vicino, cercate l'INCI e leggetelo. Ci capite qualcosa? Nemmeno io. Ecco però che internet ci viene in aiuto: andate sul biodizionario (un'istituzione a quanto pare), digitate l'ingrediente che non conoscete e voilà saprete se è bene o male. Due pallini rossi vuol dire che l'incarnazione del male, nel caso non si capisse. Quindi se il primo ingrediente della vostra crema ha due pallini rossi al biodizionario dategli fuoco.
L'INCI è stata la mia prima scoperta.

2) A quel punto ho scoperto qualcosa su quegli ingredienti che sono visti come la reincarnazione di satana.
Sono sostanzialmente tutti quelle cose che quando te li metti addosso ti senti la pelle bella e tenera e dopo dieci minuti diventa più secca di prima. Modificano i meccanismi fisiologici della cute (o del capello, o dell'unghia dell'alluce) per togliere lo sporco e renderla in apparenza più bella, ma, SPOILER ALERT, non è così: in realtà ti rovinano e ti rendono più brutta. Ti verrano le rughe e la pelle da nonna prima.
Quindi non usate: tensioattivi, derivati dal petrolio, siliconi e una serie di altre cose.
Leggete; qui è spiegato molto meglio di come farei io.

3) La mia terza scoperta è stata tutte le mie creme e balsami comprati al supermercato avevano tipo 500 ingredienti e altrettanti pallini rossi. In pratica ho fatto la guerra per anni ai miei capelli e alla mia pelle. Buono a sapersi, meglio tardi che mai.

4) La quinta scoperta è stata che quegli stronzi dell'erbolario NON mettono l'INCI sulla boccetta del prodotto, ma probabilmente (spero, ma non lo so) sulla confezione in cartone che finisce dopo trenta secondi nella pattumiera, quindi, ovviamente, non ho potuto controllare cosa ci fosse nei loro prodotti; cruelty-free, non testati sugli animali e soprattutto consigliati dal WWF.
Il panda del WWF ringrazia.

5) Dopo aver constatato che ho trattato le mie cellule epiteliali come di solito tratto le zanzare che mi entrano in casa (uccidendole) ho deciso che forse avrei dovuto cercare qualcosa le aiutasse invece che qualcosa che le bruciasse una ad una.

6) Qui è iniziato letteralmente il delirio. Sono stata su internet una giornata e non ho capito cosa dovrei usare per essere bella. Sembravo la matrigna di Biancaneve che guarda invece dello specchio uno schermo del pc e chiede "schermo, schermo delle mie brame chi è la più bella del reame?" "non tu sfigata, perché non capirai mai quale prodotto devi comprare"

7)Dopo internet, che era davvero un inferno, finisco su youtube e lì proprio la situazione diventa ingestibile. Avrei voluto diventare il capo assoluto del mondo, colei che controlla tutti, per istituire una dittatura e decidere chi può e non può mettere video su youtube. Ho scoperto un mondo a me sconosciuto. Ragazze che parlano dicendo appunto ogni tre parole e sporgendo all'infuori le labbra a culo di gallina mentre ti spiegano come fare l'henné. Ma non quale marca di henné comprare, o una serie di altre informazione che potrebbe essere utile. No, loro ti come preparare l'intruglio che ti metti in testa. Versano la polvere in una ciotola e iniziano a dire appunto che devi comunque iniziare a mescolare - labbra a culo di gallina - perché appunto devi fare in modo di scioglierlo l'henné, perché non si possono mettere i grumi in testa. Ma dai? Cosa ci sarà mai scritto sulla busta dell'henné? Diluire con qualche cucchiaio d'acqua. Chi ha un'intelligenza anche un po' al di sotto della media ci arriva e io non ho nessuna voglia di vedere te che mischi per dieci minuti una polvere in una ciotola e mi spieghi come metterlo in testa. Quello lo puoi fare anche in tre secondi. Va beh tralasciamo.
Anche con youtube non sono arrivata a nulla, a parte che forse per i capelli grassi dovrei fare una maschera con lo yogurt e l'aceto di mele cotogne raccolta in Trentino. Mele bio ovviamente.

8) Poi ho avuto un'illuminazione, anzi due; mia mamma che mi dice che le sue amiche indiane si sono rovinate i capelli quando sono venute in occidente e hanno smesso di usare i loro prodotti tradizionali e mio nonno che mi dice che le donne marocchine avevano capelli e pelle bellissime.
E allora cerco qualche prodotto della tradizione marocchina o araba non ricordo. E non so quale parola sia stata la mia salvezza, ma Dio mi ha fatto arrivare sul blog diario di una snob.
E precisamente sono atterrata in un articolo bellissimo che spiegava come fare l'hammam in casa, ma soprattutto cosa usare. Ho letto l'articolo e dopo due secondi ho cercato dove ordinare tutte quelle belle cose.

E le seguenti belle cose sono:
 - sapone nero
 - ghassoul
 - olio di argan
 - sapone di aleppo

Praticamente queste sono le cose che userò da qui all'eternità per avere una pelle che, se toccata, non sembra una grattugia per il formaggio. O una buccia d'arancia.

Ho deciso che posterò un articolo per ognuno di queste meravigliosi salvatoridipelle e vi spiegherò non come usarli, ma perché usarli.

Grazie internet che mi hai fatto scoprire certe meraviglie e grazie globalizzazione per far sì che dei prodotti così meravigliosi, che hanno utilizzato le donne arabe per secoli, siano potuti arrivare fino alla mia stanza.

baci,
Baffo

PS: nuova etichetta ilpulcinoBio per questi articoli, non ha senso lo so, ma fa terribilmente ridere. Per lo meno a me.

2 commenti:

  1. ...allora, inizio col dirti che "bio" è un termine odioso anche alle mie orecchie, e che non mi influenza particolarmente negli acquisti, anzi, direi proprio che il fatto che una cosa sia BIO non me la rende più appetibile in nessun caso possibile

    RispondiElimina
  2. Ahaha è vero, anch'io mal sopporto i fondamentalisti del bio e mi chiedo anche come facciano a precludersi altre scelte solo per avere sulla confezione la parola bio che non è per nulla sinonimo di qualità.
    Al supermercato bio vendono prodotti bio ma con l'olio di palma dentro...ho detto tutto!
    Io scelgo in base all'ispirazione del momento, di base uso prodotti naturali con poche schifezze.:)

    RispondiElimina